LA ROSSA E IL LUNGOMARE

Buonasera Buonasera Amici!
Che fate? A lavoro? A casa?
Io sto scrivendo senza farmi vedere un nuovo articolo, diciamo un infrasettimanale, in attesa della gara di Domenica.
Vale non ci sarà, come ormai ben saprete, ma non Vi preoccupate, avremo i comunque i Nostri Vessilliferi a tenere alto l'onore nella gara di Casa!
E nel frattempo Vale, riprenditi in fretta che nelle prossime bagarre ti vogliam vedere lì!
Una Rossa e il Lungomare.
Appena arrivato Domenica, con un discreto preavviso rispetto all'apertura ufficiale del F.A.R. di Rimini, mi son soffermato un attimo ad osservare quel cartellone.
Quell'immagine.

Che correlazione potevo mai trovare?
Un piccolo parallelismo.
Forse insignificante.
Forse un ponte che partendo dalla Romagna oltrepassa la Pianura Padana sbancando direttamente nel cuore dell'Emilia.
Sapegno scriveva di "Un amore lungo la via Emilia", raccontando delle gesta dei Piloti che hanno reso immortale il nome di Ferrari, della Ferrari, parlandoci delle auto che si sono date battaglia lungo questo nastro d'asfalto prima, e sui circuiti di tutto il mondo poi.


Ed è proprio da qui che ho intenzione di riprendere, ma a ritroso, imboccando la via Emilia per il mare, come in una canzone di Lucio Dalla, giovani, invincibili e alla ricerca di emozioni che più forti non si può.



Lasciamo a casa due ruote su quattro, che per dove dobbiamo andare sono più che sufficienti.
Nessun casello.
Dritti alla meta.
Se Sapegno lungo la via Emilia ha trovato un amore, Noi sul Lungomare, da Rimini fino a Misano passando per Riccione, c'imbattiamo nella passione, nell'ardore.
Due ruote con in mezzo un motore, a controbilanciare quest'equilibrio precario, pericoloso, capace però di esercitare un'atteazione folle, spesso fatale, ci troviamo Noi, ad amare le moto.
E come l'amore e la passione, altro colore non poteva essere che il Rosso.
Ma andava bene anche un qualsiasi altro colore, in tempi di crisi.
L'imperativo era, ed è, correre.
In Romagna viviamo tutto più freneticamente.
Abbiamo solo 3, a volte 4 mesi per poter giocare bene le Nostre carte.
Si vive intensamente.
Da contraltare non possiamo avere altro che la trasposizione moderna del cavallo, la motocicletta.
Più economica del carro, pardon, l'auto, ma più veloce, più pericolosa.
Le emozioni vengono vissute appieno, senza filtri.
Il sapore di libertà.
Che una volta assaggiato non puoi, o forse non vuoi, far andar via.
Parcheggiamo.
Piazza Cavour, niente faro.
F.A.R.
Livio.
Ed una Rossa capace di farci sbandare, nonostante tutti i Nostri più Buoni propositi.
E scordiamo il traction control, che tanto ormai ci siam dentro fino al collo.
Che tanto poi non vogliamo mica uscirne.
Benvenuti a

Non voglio dilungarmi oltre, causa cali di attenzione vertiginosi che Vi farebbero perdere di vista l'attrazione principale.
Vi dico solo che la Mostra è curata ed organizzata da Livio Lodi, curatore del Museo Ducati, nonchè storico capace di applicare la nosta Magister vitae in quasi ogni ambito. 
Citando le Sue stesse parole "la Storia è dappertutto!".
Ma ancor di più ama quello che fa. 
E la cosa si palesa immediatamente.
E allora dai! VIENI OLTRE!


Apri la porta che entriamo.
Ad attenderci c'è subito la prima tra le Bellezze al Bagno:

IL CUCCIOLO
1946




125 SPORT
1955



450 DESMO DA CORSA
1969




SCRAMBLER 
1970







500 GP PROTOTIPO
1971



900 NCR
1979





750 F1 CORSA
1986






750 PASO
1987



916
1994


999
2006







DESMOSEDICI 800
2007



MONSTER 797 RIMINI
2017




Vi lascio così.
Al momento non aggiungerò altro ripensando alla mostra.
Alle Moto.
Alla fortuna che ho avuto nel conoscere persone in grado di ispirare chiunque riesca ad ascoltare.

Alla Romagna.
All'Emilia.
Alla mia Moto.
Che girando la chiave e schiacciando lo Start canta la Storia d'Italia.
Racconta Storie d'Italia.
PS. in fase di revisione amici!
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