MISANO CLASSIC WEEKED 2017.
Buongiorno Buongiorno Amici!
La domanda di rito non cambia mai:
come avete trascorso questo weekend appena passato?
Goduto dei tre giorni di sole, ultimi colpi di coda di questa estate che sembra non finire mai, che poi fino a quasi alla fine di Ottobre "dicono" sia un eterno Settembre?
A differenza dell'anno scorso, da semplice spettatore, quest'anno ho avuto il privilegio di partecipare attivamente al Misano Classic Weekend.
Dai post precedenti, addirittura dal mio secondo articolo pubblicato a Marzo 2017, potrebbe passare per una semplice manifestazione di moto d'epoca.
Ecco. Semplice.
Un concetto che non si può ricondurre ad un evento di questo calibro.
Il Classic Weekend nasce nel 2013, ma il suo periodo di gestazione inizia circa un anno prima. Immaginato e già allestito nel 2012 nella mente dei 'padri fondatori', vede la luce e si mostra a tutti solo l'anno successivo.
Circa 160 iscritti.
Il tutto in tempi non sospetti, quando il fenomeno Vintage stava appena esplodendo.
Quando il territorio dei social era in piena espansione ed il tam tam mediatico non possedeva la risonanza che ha oggi ora.
Poichè nel giro di pochi anni i partecipanti sono triplicati.
Più di 500 iscritti per questa edizione, alcuni hanno dovuto attendere il ritiro di altri team per prendervi parte.
Record, giro veloce e Vittoria per rimanere in tema.
Gare di ogni tipo farciscono questa kermesse in grado di soddisfare quasi tutti i tipi di palato, per il tassello e semitassello purtroppo niente, ma mai dire mai, d'altronde la flat track arena è a pochi metri dalla pista e durante la manifestazione Marco Belli e la Sua FlatTrack school hanno soddisfatto anche chi è bisognoso di ghiaione e polvere.
Ma aspettatevi di tutto il prossimo anno!
Si va dall'Endurance Vintage gara valida per l'italiano, alla SBK92, passando per il BotT, per l'accelerazione sui 200mt, il classic Gp con le gloriose 2t, mostri capaci di scolarsi pinte all' 1% ad ogni giro utile.
Dal 72 ai primi anni 90.
Un range insolito dite?
Citando il mio Maestro queste moto rappresentano la categoria delle diversamente giovani.
Non sono "vecchie", provate a dirlo in faccia ad TZ750 che è "vecchio"..
Ma non sono nemmeno "giovincelle", rimaste ancorate ai dettami pre elettronica dominante e preponderante, al massimo si accontentavano di una centralina in grado di gestire la batteria e le candele.
"Troppo vecchie per essere definite recenti.
Troppo giovani per essere classificate d'epoca".
A Misano ricordiamoci che si corre dal 1972. E che quest'anno ricorre il quarantacinquesimo anniversario.
Ecco il motivo di questo range.
Grazie Livio.
Moto che i più ricordano per essersi date battaglia sui più importanti circuiti al mondo.
E SANTAMONICA (sono un gran nostalgico, e non me ne vogliate se faccio ancora fatica a chiamarlo Marco Simoncelli, è che Marco è ancora presente per me, e spero anche per Voi, ed ho difficoltà ad immaginarmelo grande come un autodromo, ma piano piano ce la farò, promesso) lo è.
I migliori piloti al Mondo a cavallo delle migliori motociclette da corsa si sono sfidati dando vita a duelli e dualismi che rispelendono di luce propria, infiammando il prato della Quercia e del Curvone e gli animi di Noi, tutti Noi che abbiamo avuto, ed abbiamo ancor oggi, la fortuna di assistervi.
Il Gotha del Motociclismo Mondiale e locale è passato da Santaminca e per Santamonica.
E così negli anni a venire.
Il Misano World Circuiti è sito a pochi kilometri dal mare, a ridosso di Riccione, Coriano, e, come usiamo in Romagna, ad un tiro di schioppo da Tavullia. Mattia Marco Valentino.
La "Rumagna de Mutor", descritta il tempi ancor meno sospetti da Rivola, il quale ci spiega il dove come e perchè in Romagna si mastica piada e pistoni (Livio ti rubo pure questa), si è rinnovata, esigendo il più Romantico dei tributi, per veder nascere la VR46 Academy, omaggio di Valentino a Marco, che cresce anno dopo anno allenando le nuove leve proprio a Misano.
La domanda di rito non cambia mai:
come avete trascorso questo weekend appena passato?
Goduto dei tre giorni di sole, ultimi colpi di coda di questa estate che sembra non finire mai, che poi fino a quasi alla fine di Ottobre "dicono" sia un eterno Settembre?
A differenza dell'anno scorso, da semplice spettatore, quest'anno ho avuto il privilegio di partecipare attivamente al Misano Classic Weekend.
Ma cos'è esattamente il Classic?
Ecco. Semplice.
Un concetto che non si può ricondurre ad un evento di questo calibro.
Il Classic Weekend nasce nel 2013, ma il suo periodo di gestazione inizia circa un anno prima. Immaginato e già allestito nel 2012 nella mente dei 'padri fondatori', vede la luce e si mostra a tutti solo l'anno successivo.
Circa 160 iscritti.
Il tutto in tempi non sospetti, quando il fenomeno Vintage stava appena esplodendo.
Quando il territorio dei social era in piena espansione ed il tam tam mediatico non possedeva la risonanza che ha oggi ora.
Poichè nel giro di pochi anni i partecipanti sono triplicati.
Più di 500 iscritti per questa edizione, alcuni hanno dovuto attendere il ritiro di altri team per prendervi parte.
Record, giro veloce e Vittoria per rimanere in tema.
Gare di ogni tipo farciscono questa kermesse in grado di soddisfare quasi tutti i tipi di palato, per il tassello e semitassello purtroppo niente, ma mai dire mai, d'altronde la flat track arena è a pochi metri dalla pista e durante la manifestazione Marco Belli e la Sua FlatTrack school hanno soddisfatto anche chi è bisognoso di ghiaione e polvere.
Ma aspettatevi di tutto il prossimo anno!
Si va dall'Endurance Vintage gara valida per l'italiano, alla SBK92, passando per il BotT, per l'accelerazione sui 200mt, il classic Gp con le gloriose 2t, mostri capaci di scolarsi pinte all' 1% ad ogni giro utile.
Dal 72 ai primi anni 90.
Un range insolito dite?
Citando il mio Maestro queste moto rappresentano la categoria delle diversamente giovani.
Non sono "vecchie", provate a dirlo in faccia ad TZ750 che è "vecchio"..
Ma non sono nemmeno "giovincelle", rimaste ancorate ai dettami pre elettronica dominante e preponderante, al massimo si accontentavano di una centralina in grado di gestire la batteria e le candele.
"Troppo vecchie per essere definite recenti.
Troppo giovani per essere classificate d'epoca".
A Misano ricordiamoci che si corre dal 1972. E che quest'anno ricorre il quarantacinquesimo anniversario.
Ecco il motivo di questo range.
Moto che i più ricordano per essersi date battaglia sui più importanti circuiti al mondo.
E SANTAMONICA (sono un gran nostalgico, e non me ne vogliate se faccio ancora fatica a chiamarlo Marco Simoncelli, è che Marco è ancora presente per me, e spero anche per Voi, ed ho difficoltà ad immaginarmelo grande come un autodromo, ma piano piano ce la farò, promesso) lo è.
I migliori piloti al Mondo a cavallo delle migliori motociclette da corsa si sono sfidati dando vita a duelli e dualismi che rispelendono di luce propria, infiammando il prato della Quercia e del Curvone e gli animi di Noi, tutti Noi che abbiamo avuto, ed abbiamo ancor oggi, la fortuna di assistervi.
Il Gotha del Motociclismo Mondiale e locale è passato da Santaminca e per Santamonica.
E così negli anni a venire.
Il Misano World Circuiti è sito a pochi kilometri dal mare, a ridosso di Riccione, Coriano, e, come usiamo in Romagna, ad un tiro di schioppo da Tavullia. Mattia Marco Valentino.
La "Rumagna de Mutor", descritta il tempi ancor meno sospetti da Rivola, il quale ci spiega il dove come e perchè in Romagna si mastica piada e pistoni (Livio ti rubo pure questa), si è rinnovata, esigendo il più Romantico dei tributi, per veder nascere la VR46 Academy, omaggio di Valentino a Marco, che cresce anno dopo anno allenando le nuove leve proprio a Misano.
Duelli e Dualismi
MotoGP.
E l'annosa questione, o polemica, vecchia come il mondo:
E l'annosa questione, o polemica, vecchia come il mondo:
Ma te, per chi tifi? Domandona da un Milione di dollari, o da un paio di sberle come tiene a precisare Masetti durante la presentazione del Classic '17..
Checchè se ne voglia il tifo, tenere per un pilota, per una marca o altro c'è stato sempre e sempre ci sarà.
Il fatto che possa scadere in situazioni imbarazzanti è solo sinonimo di un livello di educazione praticamente inesistente, estremi di situazioni grottesche che potrebbero tranquillamente scambiare una curva, dello stadio, per un'altra.
Ma tant'è.
Di sfide in pista ne abbiamo viste tante.
Sin dagli albori delle gare in moto, su sterrato, passando per i circuiti cittadini, fino ad arrivare ai curcuiti moderni.
Sin dagli albori delle gare in moto, su sterrato, passando per i circuiti cittadini, fino ad arrivare ai curcuiti moderni.
Di una in particolare però ne resterà memoria per anni.
Romagna Terra di Motori, batte bandiera Rosso Gialla, come Livio Lodi ci ha fatto notare Sabato durante la conferenza stampa.
Semplici coincidenze? Albert soleva spesso affermare che Lui, come Dio, non giocava ai dadi e soleva non credere nelle coincidenze.
Ducati, simbolo dell'Italia al lavoro, di una piccola realtà pronta a dar filo da torcere ai colossi giapponesi. Una fede insondabile nella macchina e negli artisti dei semimanubri capaci di esaltarLa in pista.
Ducati, rossa, passione, che brucia, e a volte se non si sta attenti annebbia con un po' di fumo. Ma è comprensibile. L'ideale romantico affascina, l'equilibrio precario di due slick sul baratro della sconfitta e dell'insuccesso da una parte e la gloria perenne nell'essere riusciti in una impresa definita impossibile in partenza. I tifosi? Fiamme accese per il Desmo.
Valentino Rossi, funambolico Peter Pan della moto, che si è cucito la moto ai piedi come un'ombra.
Incapace d'invecchiare, non ha mai imparato a farlo.
Un anno di apprendistato, poi il centro.
Apprendistato.
Centro.
Sempre così, quasi costretto a vincere sempre.
Fino a quando in Qatar nel 2007 incontra con quel piccolo demonio australiano, semisconosciuto ai più, che porta il nome di Stoner. Un incontro che diverrà scontro serrato per i "miei" due anni più belli della MotoGP.
La massima espressione dell'arte su due ruote. Il mondiale quell'anno andrà meritatamente alla Rossa e a Casey.
Fino a quando in Qatar nel 2007 incontra con quel piccolo demonio australiano, semisconosciuto ai più, che porta il nome di Stoner. Un incontro che diverrà scontro serrato per i "miei" due anni più belli della MotoGP.
La massima espressione dell'arte su due ruote. Il mondiale quell'anno andrà meritatamente alla Rossa e a Casey.
Il 2008 sarà ancora meglio. Limiti sovvertiti, staccate, carenate, duelli mai visti prima, Laguna seca pesante come un macigno.
Il mondiale andrà a Valentino, capace di esaltare ed esaltarsi nuovamente.
Il mondiale andrà a Valentino, capace di esaltare ed esaltarsi nuovamente.
I tifosi, una marea che ricopre circuiti, è pronta a difendere a spada tratta il proprio Pilota.
Misano diventa allora la cornice idilliaca per rendere omaggio a queste due Realtà che abbiamo.
Misano, come mezzaluna fertile tra Tavullia e Bologna, come locus amoenus per le tante avventure condivise.
Misano come luogo di condivisione anche per i rispettivi rappresentanti delle due fazioni, Marco Riva e Livio Lodi, e Carlo Masetti a gestire la situazione
Compromesso storico o Trattato di Versailles?
Non solo MotoGP comunque, in un capitolo a parte vedrete anche tutte le moto che hanno fatto la storia qui a Santamonica, dalle GP alle SBK passando per le categorie minori.
Non solo MotoGP comunque, in un capitolo a parte vedrete anche tutte le moto che hanno fatto la storia qui a Santamonica, dalle GP alle SBK passando per le categorie minori.
Convivenza
Caso più unico che raro, o semplice selezione naturale, chi frequenta il Classic, a qualsasi titolo, rimane per ore tra lo stato estatico e lo sbalordito nell'ammirare bellezze di varia natura.
Un perfetta convivenza tra Ducatisti e fan delle Giapponesi, anche se devo ammettere che i Guzzisti erano veramente tanti.
Sonore legnate si sono viste in pista, senza mai sfociare in scenette o altro.
Sul podio tutti contenti e sorrisi a 192 denti per la Vintage Endurance.
(vinta tra l'altro da una coppia, i Guareschi, che non si acconta di un semplice punto per chiudere in bellezza la stagione, ma rifila quasi tre giri di distacco ai secondi, piloti del di "Gianca" Rossi).
Sul podio tutti contenti e sorrisi a 192 denti per la Vintage Endurance.
(vinta tra l'altro da una coppia, i Guareschi, che non si acconta di un semplice punto per chiudere in bellezza la stagione, ma rifila quasi tre giri di distacco ai secondi, piloti del di "Gianca" Rossi).
Convivenza che si esprime nello stand centrale di FERRO MAGAZINE, distante dal mondo racing? mah, forse nemmeno così tanto come si potrebbe pensare!
Un melting pot in cui special accompagnano realizzazioni artigianali capaci d'imporsi al TT come la Paton del patron Mr. Pattoni:
Realizzazioni uniche,
rivisitazioni o semplici tributi che rappresentano un ponte tra il passato, con linee, livree e dettagli, ed il presente, con basi ciclistiche e motoristiche attuali.
Qui le special di Mr.Martini, in cui riesce a sintetizzare queste due tensioni nei gioielli esposti:
rivisitazioni o semplici tributi che rappresentano un ponte tra il passato, con linee, livree e dettagli, ed il presente, con basi ciclistiche e motoristiche attuali.
Qui le special di Mr.Martini, in cui riesce a sintetizzare queste due tensioni nei gioielli esposti:
CONSIDERAZIONE CONCLUSIVE
L'attenzione cala e pertanto vi lascio spendendo due parole per il mio Classic.
Come accennato in apertura, vissuto quest'anno in qualità di "addetto stampa" è stato grandioso.
E non lo è stato per il fatto di aver avuto un pass al collo, quanto per avere avuto la possibilità di trovare risposte (tante, a volte scontate, a volte meno, a volte pertinenti a volte fuori luogo) a domande che mi arrovellavano il cervello, poter raccontare a tutti coloro che non hanno avuto la possibilità di raggiungerci in pista l'atmosfera, le moto, i personaggi dietro le quinte che hanno portato il Classic ad un livello di partecipazione mai raggiunto prima.
Come accennato in apertura, vissuto quest'anno in qualità di "addetto stampa" è stato grandioso.
E non lo è stato per il fatto di aver avuto un pass al collo, quanto per avere avuto la possibilità di trovare risposte (tante, a volte scontate, a volte meno, a volte pertinenti a volte fuori luogo) a domande che mi arrovellavano il cervello, poter raccontare a tutti coloro che non hanno avuto la possibilità di raggiungerci in pista l'atmosfera, le moto, i personaggi dietro le quinte che hanno portato il Classic ad un livello di partecipazione mai raggiunto prima.
E quindi Grazie:
A Livio Lodi,
curatore del Museo Ducati, capace di di imprimere concetti, pensieri, opinioni, informazioni, a fuoco, rimando al rosso Ducati puramente casuale. Nonchè colui il quale ha avuto l'onere e l'onore di tenere a battesimo la mostra ospitata nella sala Marco Simoncelli, contenitore perfetto per macchine da corsa, Bestie da gara, che rasentano la perfezione.
curatore del Museo Ducati, capace di di imprimere concetti, pensieri, opinioni, informazioni, a fuoco, rimando al rosso Ducati puramente casuale. Nonchè colui il quale ha avuto l'onere e l'onore di tenere a battesimo la mostra ospitata nella sala Marco Simoncelli, contenitore perfetto per macchine da corsa, Bestie da gara, che rasentano la perfezione.
A Sandra Strazzari, a capo dell'Ufficio Stampa del Misano World Circuit. Per la pazienza, tanta, nei confronti di questo Sig.Nessuno capace di rompere le palle per Centomila.
Ad Andrea Albani, per il format innovativo che dopo soli 4 anni ha confermato in toto la sua visione di un motociclismo differente, a 360°, in grado di far convivere la passione "moto" dalla pista alle special da usare tutti i giorni.
A Cesare Trevisani, per la competenza nell'organizzazione della presentazione stampa, e ad aver risposto di prima mattina a domande tranquillamente evitabili.
A Ferro Magazine per il sottofondo musicale e per i gioielli esposti.
Alla Rodaggio film, un film così, i fidanzati della morte, in contesto come questo ci sta come il cacio sui maccheroni, o la cipolla nella piada e salsiccia.
Ai Fratelli Guareschi, Gianfranco e Vitto,
per la semplicità nel rispondere ad un ignorantone, che ha posto domande banali, ma che alla fine alimentano la passione! PS, la bestiola ritratta in foto ha alla ruota qualcosa come 118 cavalli..
per la semplicità nel rispondere ad un ignorantone, che ha posto domande banali, ma che alla fine alimentano la passione! PS, la bestiola ritratta in foto ha alla ruota qualcosa come 118 cavalli..
PS ragazzi, complimenti, non ho potuto assistere alla finale, ma sentendo i racconti.. Beh, per fortuna che "basta un solo punto"!
A tutti, ma proprio tutti, chi è venuto, chi ha lavorato, chi ha anche solo pensato, beh pensavo meglio, valà che poi mi dici qual è il secondo termine di paragone del meglio. Ai piloti meccanici fotografi giornalisti eccetera eccetera eccetera.
A Chiara Tommasini
per accettare e incoraggiare un matto, ma che in realtà è solo un bambino che fatica a crescere, che la vita tende ancora a vederla a colori, e sapeste quanti ne ha visti in questi 3 giorni.
Non prendetelo però per un commiato, ma leggete questo articolo come una prefazione a dei capitoli che Vi dedicherò per tutto il mese di Ottobre suddivisi in questo modo:
La mostra
per accettare e incoraggiare un matto, ma che in realtà è solo un bambino che fatica a crescere, che la vita tende ancora a vederla a colori, e sapeste quanti ne ha visti in questi 3 giorni.
Non prendetelo però per un commiato, ma leggete questo articolo come una prefazione a dei capitoli che Vi dedicherò per tutto il mese di Ottobre suddivisi in questo modo:
La mostra
Box significativi
Le bestie da gara.
Poi oh, se non vi basta, la prossima volta venite ;)!
PS non disperate, Il 2018 è solo a quattro curve da qui!
PS non disperate, Il 2018 è solo a quattro curve da qui!
© Riproduzione Riservata