ROOTS ARE IMPORTANT

Buongiorno Buongiorno amici.
Passato bene questo week end? 
(la traduzione arriverà a breve per il motivo che adesso vi spiegherò)
Io benissimo.


Come saprete dal precedente post, Sabato ho affrontato il mio primo viaggio in solitaria fino a Chiusi, Città della Pieve, provincia di Perugia.


430/440 Km, ma anche qualcosa di più.
Vedete, in auto oggi col navigatore, la fidanzata gli amici tutto diventa facile. Da soli no. Si è soli però, giusto lì per lì, le strade sbagliate si susseguono, ma si prosegue. Soprattutto se le strade sono umbre e ricche di curve.
E allora spunta: il sorriso, una birra ed un panino con la porchetta!
E proprio in questa regione incontaminata dal caos e la frenesia della tipica Provincia, si trova la ragione della mia fuga.


Il marchio è di quelli gloriosi.
Credo non sia nemmeno necessario presentarvelo.

Tuttavia lo faccio ugualmente, visto che Noi Italiani abbiamo troppo spesso la memoria corta e l'occhio affetto da presbiopia.
Non ci accorgiamo di quanto di buono abbiamo fatto e abbiamo nel Nostro Paese, per idolatrare l'erba del vicino, che, spesso, non è poi così verde come crediamo.

Bimota ha affondato le proprie radici in quel della Romagna. Una sorta di mezzaluna motoristica fertile sita in centro Italia, ma che in fin dei conti comprende anche l'Emilia e parte delle Marche. Probabilmente durante la prima rivoluzione industriale veniva fertilizzata a Shell V Power e olio Advance Ultra. 

I protagonisti di questa avventura sono tanti.
Occorre però ricordare i tre fondatori: Bianchi Tamburini e Morri, tre baldi giovani, pieni di idee e grandi speranze.
Hanno iniziato tutto dapprima fornendo parti per moto da corsa, per poi realizzarle ex novo.


Dando vita alla BIMOTA.
I modelli da competizione hanno segnato la Storia e le collaborazioni sono delle più illustri: i motori difatti venivano fornite dai vari costruttori e l'iniziale dei loro nomi dava vita al modello Bimota con il relativo numero progressivo.
Ma sono le moto stradali a conquistare i cuori nell'epoca d'oro del motociclismo italiano; erano un qualcosa che rasentava la maniacalità per l'assemblaggio, le forme e la cura in esse profuse.
Ma perchè parlo al passato?
Perchè BIMOTA è stata lasciata sola, in balia di momenti tormentati.
E, se doveste scrivere loro, al quartier generale in via Giaccaglia a Rimini, probabilmente vi risponderà un messaggio automatico che recita all'incirca così: "Rinnovamento locali, ma prenderemo nota della sua richiesta.".


La Bimota è morta? 
Lunga vita alla Bimota Classic.



Sì, perchè in realtà è risorta, quando ancora era in agonia.
E' rinata!
Non più in Romagna, ma a pochi Km da Perugia.
Per mano di un vero appassionato che con pochissime risorse e aiuti e riuscito con non poche difficoltà a mettere insieme quello che rimaneva della storia e del DNA della Factory riminese.
Paolo Girotti, dopo essere stato designer e modellista al reparto esperienza Bimota,  e’ riuscito a salvare e acquistare il magazzino storico.



Ha dedicato anni a raccogliere questo grande lascito. 
Aiuti? Pochi.
Volontà? Immensa.
E un bagaglio di informazioni tecniche da far impallidire un docente universitario.
Sia ben chiaro inoltre che codesta sviolinata non mi ha portato nulla.
Baggianate enormi, ho avuto in cambio in primis una calorosa accoglienza nel Suo mondo, che in fondo è in parte anche mio, vista la comune passione. Ho ricevuto una marea d'informazioni in merito a quel motociclismo fatto di artigiani in grado di costruire moto in grado di rivaleggiare senza tanti timori revenziali contro blasoni importanti e pesanti.
E inifne una grande ammirazione perchè c'è ancora chi ha una grande voglia di fare.
Che ha rispetto per il passato.
Orgoglio per la propria terra.
E forse l'elemento più importante: Ha passione per quello che si fa.




Il retaggio di Paolo è di stampo tecnico-architettonico. Laureatosi all'Universita’ di Architettura di Firenze in disegno industriale portando una tesi proprio sulle moto Bimota, in breve tempo inizia a dedicarsi al mondo delle due ruote a tempo pieno.
Correva l'anno 2006 e grazie al grande impegno come modellista e designer nella produzione dei nuovi modelli  Bimota, Paolo rimane letteralmente affascinato dalla storia e dal magazzino  storico Bimota e inascoltato ne rivendica la sua importanza.
A distanza di 8 anni, nell'Ottobre 2014 il Suo Sogno si concretizza.

L'aver creato dal nulla una realtà come quella di BIMOTA CLASSIC PARTS con gli scogli burocratici e la poca liquidità delle banche, oggi è quasi impensabile anche solo aprire una bottega di alimentari. Figuriamoci quello che troviamo a Loc. Le Cardete 10/12, a pochi kilometri da Chiusi .
Senza poi considerare che l'ultima gestione di Bimota  s.a. a dir poco disastrosa non e’ stata di aiuto a questo giovane appassionato.

Ma la Classic Parts non è solo magazzino, così riduttivo come vocabolo.


E' un tempio, un luogo di ritrovo tra appassionati, lontano dal fragore e dalle luci della ribalta.
E' una birra in compagnia, un osservare in religioso silenzio le Dee parcheggiate all'interno, e dopo aver ponderato bene la domanda da porre, formularla e ascoltare la lunga storia che ha solcato lungo piste per bocca di Paolo.
Bimita Classic è anche RADUNO , il secondo per l'esattezza.


Ed è E-SHOP , per tutti i Bimotisti.


Questo è soltanto il preambolo.
Una prefazione all'articolo vero e proprio.
Verrò accusato di esser un inconcludente e di prendere tempo.
SI', SI' e ancora SI'.
La mole di informazioni raccolta e la documentazione fotografica recuperata meritano di essere approfondite con la dovuta perizia.
E serviva spendere poche parole per inquadrarVi Paolo.
Non è un appello d'aiuto questo, ma una esortazione a credere di più nei giovani motivati, credere di più nelle nostre aziende, e ricordarci chi siamo.
Le radici sono importanti.


Grazie Paolo
Ah, continua eh!
Nei prossimi capitoli:
-Le Bimota che hanno rivoluzionato il mondo motociclistico.
-I Davide contro i Golia: gli artigiani telaisti pronti a sfidare i colossi del motorsport: Geminiani Segoni Bimota
-Considerazioni finali
Pensavate di cavarvela con poco eh..!?

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