WSBK 2018: IMOLA
Imola.
Ancora.
Prova Italiana del Mondiale Superbike.
Saluto Chiara.
Dorme ancora.
Nuovo weekend Amici.
Nuove emozioni.
Nuovo Biglietto, altro giro di giostra.
Io ci sto prendendo un gran gusto. E mi rende ancora più orgoglioso poter condividere con tutti Voi eventi come questo.
Chi per un motivo o per un altro non può essere presente in circuito può sfruttare questo spazio per vedere in maniera differente questi Eventi.
Spero come sempre che possiate avere qualche informazione differente o vedere quello che vedo io.
Un tripudio di colori e motori pronti a divellare l'asfalto del tracciato ad ogni apertura del gas.
Ah ragazzi, occhio.
SPOILER ALERT.
Siamo in Romagna ( fake come la moneta da 3€, siamo in Emilia, ma non è poi così distante il mare).
Ed Imola ha palesato la Sua natura di amante spassionata della benzina ad alto numero di ottani bruciata e trasformata in velocità pura.
Non ha più eventi iridati nelle quattro ruote? Non è riuscita a strappare a Misano lo scettro della MotoGP?
Fa niente. Non ti curar di loro ma guarda e passa diceva quello (Dante ndr).
E' troppo caotico vivere all'interno del Circuito?
Inquinamento acustico!
E' così che muoiono i sogni, le Nostre passioni più forti. Sotto allarmismi infondati e disinformazione.
Non entro in polemica con nessuno.
Ma, tanto per chiarire un passaggio. Lo stress pricofisico è altro.
Se decidiamo di svendere la Nostra Storia per il problema del "rumore"...
Ma non temete.
Resta solo un chiacchiericcio lontano. Un mormorio sommesso che non merita molta attenzione.
Il rumore che invece desta la mia attenzione proviene da quel nastro di asfalto all'interno del parco del Santerno.
Tre eventi epici in meno di un mese.
MOTORLEGEND FESTIVAL
MINARDI DAYS 2018
E..
E inizierò dall'ultimo.
Ripeto:
SPOILER ALERT!
Ore 09:40.
In un ritardo inaudito ritiro l'accredito.
In meno di 20 minuti trovo parcheggio. Direzione ingresso.
Chi ancora sostiene che la WSBK sia un campionato di serie B, che era meglio quando si stava peggio.
Chi ancora sostiene che la WSBK sia un campionato di serie B, che era meglio quando si stava peggio.
Che prima eeeeh, valà che dava due giri alla GP!
Che eeeeh sì, ma oggi mancano duelli.
Che dai su, non fa più i numeri di una volta.
Eh già, perchè vi svelo subito il finale.
Nonostante la doppietta dell'alfiere della verdona, due Ducati sul podio ci son salite. Prima la numero 33 e poi la numero 7. E i quasi 77000 spettatori nel weekend imolese rappresentano quanto amore gli italiani sappiano dimostrare alle derivate di serie.
Nota ancor più dolce, è dato più alto registrato dopo i primi 5 round iridati.
Il che significa solo una cosa.
noi le corse su due ruote le abbiamo nel sangue.
Piccola digressione per smentire i pochi corvi che hanno la classica abitudine di gracchiare fuori dal coro.
Consiglio: in primis TV, Italia1 e via.
O al massimo, via quel Mulo dal divano e venite in pista, che la flora e la fauna meritano assai!
Chiedo informazioni ai vari addetti alla sicurezza e già alle 9 il fermento è esploso in un vero e proprio tam tam di spettatori tifosi ombrelline monopattini e piadine!
A darmi il Buongiorno in questa giornata di sole, e quindi splendida già per questo motivo, ci pensano subito i bilidi della WorldSBK.
Honda e Kawasaki gridano di gioia indugiando più del dovuto in acuti da far acconare la pelle. Alzano la voce in acuti degni di motori nati solo per uno scopo: correre.
Il Desmo invece..
Il Desmo è roco. Gratta la propria voce fuori dal coro, asincrono rispetto le giapponesi.
E' quasi volgare nel suo rimbombare roco.
Ma estremamente seducente.
Alla variante bassa si arriva a bassa velocità, prima marcia, e poi il lungo rettifilo che s'incanala in mezzo alle tribune.
Gas spalancato e le marce che vengono snocciolate una dopo l'altra.
E noi? Dove siamo?
Noi ragazzi siamo esattamente al centro di questo amplificatore naturale che è il Santerno.
In un tripudio di collera e cattiveria questi motori da competizione esprimono tutta la propria natura di guerrafondai.
Cambio olio a 12000km e controllo gioco valvole a 24000.
Le Verdi, che di eco friendly hanno ben poco, minano gli equilibri del circuito Italico già dalle qualifiche.
Se in passato ci si è abituati a vedere le Rosse dominare sul tracciato emiliano, questa volta la musica sembra cambiare.
Come cacciabombardieri i Baroni Rossi non fanno attendere la propria.
Se infatti le rappresentanti Giapponesi di verde vestite occupano senza indugio la prima e la seconda casella, il Tricolore è difeso strenuamente dallo squadrone Rosso.
Chaz in terza posizione e poi Marco e Xavi sono pronti a tutto.
Ancora pochi minuti e tutto si deciderà.
Per Chaz Imola assume un valore particolare.
Significa una riconferma: doppia doppietta a far da quadro al Parco del Santerno negli ultimi due anni. E provare a centrare il quinto successo è troppo allettante.
Per Marco significherebbe vincere per la prima volta qui. Dalla Terra de Mutor, svezzato a duetempi e GP, l'occasione è troppo ghiotta per non provarci.
Xavi punta in alto, anche lui, e con Barni come Team non è solo un miraggio o un semplice ritornello da ripere in testa prima del via. Le premesse per ottenere risultati importanti ci sono tutte.
Ma i Gradini del podio son solo tre.
Il ritardo accumulato in qualifica dagli inseguitori è nell'ordine dei 3 decimi per Tom e Chaz, 4 per Marco e 8 per Xavi.
Non me ne vogliano gli altri piloti, ma i riflettori sono puntati tutti su di loro.
Mattatori di una SBK più agguerrita che mai.
Pausa.
Commenti a caldo post qualifiche.
No.
Niente sigarette.
Che fanno male, ve l'ho già detto.
Terrazza della sala stampa.
E poi fuori. Nel paddock.
E qui i capolavori del passato dividono la scena e la passerella con i più recenti ritrovati tecnologici.
Il miglior allestimento?
Dovreste immaginarlo. Le mie valvole cardiache vengono richiamate mediante braccetti.
Il Team Barni cala l'asso e decide di far parlare di se non solo per i risultati in pista (PS COMPLIMENTI PER IL PRIMO PODIO DELLA V4 AL SECONDO ROUND DELL' ELF CIV MUGELLO 2018), ma anche per la bontà di quanto portato in dote all'hospitality:
Giusto per avvisarVi, causano elevata dipendenza.
Panigale V4
Ducati dopo il successo targato 2003-2018 decide di fare il miracolo.
Memore del ragazzo che si dilettava a moltiplicare pani e pesci, a Borgo rilanciano col lacia o raddoppia.
Et Voilà! Dal rabbioso V2, giunto, dicono, a fine corsa, arriviamo al nuovo V4. Figlio legittimo della Desmosedici GP15. Rimaneggiato certo, ma sempre di nobile lignaggio.
Equipaggiata con una Smith&Wesson 44 Magnum. No.
Scusate il refuso, quello era Callaghan.
Termignoni mette la firma all'impianto di scarico.
4USCITE, se volete chiamarlo per nome.
Pantha 500 SL
1979-1983
Verlicchi firma il telaio a un desmo che fungerà da solido fondamento ai futuri due valvole Made in Borgo Panigale, relegando al ruolo di sarto Marco Cuppini, che ne ha curato il design complessivo e la nuova estetica.
Passato e futuro s'incontrano a metà strada per dare modo a Noi comuni mortali, peccatori di eccessi di velocità, violentatori seriali di pneumatici e terroristi dell'inquinamento acustico, d'intravedere lì in mezzo un paradisiaco presente..
E infine Lei, che sappiatelo, è probabilmente la più pericolosa.
Mi riprendo, a fatica.
Ed è subito ora di tornare a seguire Gara1.
Tutti fuori.
Giro di allineamento.
La tensione è alta. La temperatura pure.
E a far da sfondo un cielo che promette anche lui di partecipare attivamente alla gara.
Carico di cattive intenzione, come pierino con l'accendino in mano davanti ad un negozio di petardi, decide di graziare la WSBK.
Scattano.
Proiettili colorati in cerca di gloria.
Jonathan la ricerca da subito. Il suo è un conto aperto col cronometro.
Ad ogni giro spinge di più.
Fino ad ottenere un discreto margine sul povero compagna di squadra Tom.
Tom, che prova dar il gas a 4 mani, ma che altro può fare, se non assistere al rimpicciolimento di Johhny e la Verdona?
Chaz, sbaglia. Nella Sua pista.
E perde subito 4 posizioni.
Perde tempo con Xavi.
Perde terreno col gruppo di testa.
Marco non sbaglia. Freddo e preciso come uno scalpello agguanta la terza posizione.
E da lì non schioda più nessuno.
Rinaldi prova ad impensierirlo.
Chi è rinaldi dite?
Ma come? Lè che burdel che al ven da Remne e va com un matt sa che motur tutt ross!
(E' quel ragazzo di Rimini che va come un matto su quella moto rossa).
Rinaldi, Michael Ruben.
Classe 95.
Che in mezzo a quei colossi mica si spaventa, ma mena a due mani, è di Rimini, e ragazzi, ad Imola ha dato non pochi pensieri a chiunque.
Di certo ci darà molte soddisfazioni.
Poi mi ritrovo a leggere gli appunti della gara.
Chaz "bagagliando come un matto"?!
Torna in pista Luca.
Rieccomi.
Chaz sudando sette camice passa Xavi e punta a raggiungere Marco.
Mancano otto giri e l'Armata Rossa, compatta, non demorde.
Resiste fino al traguardo.
Rea ha annichilito la concorrenza. Non un tentavivo di assalto alla Sua leadership.
Non uno sbaglio.
Amministra una situazione calda che è critica più per gli altri che per lui.
Alla variante bassa si nota qualche sbacchettamento, ma è praticamente uno sbaffo. Nulla di compromettente.
Scoda, ma non perde mai la testa.
Ed è primo.
Ultimo giro e bandiera.
Tom secondo e Marco terzo.
Un doveroso grazie a Chaz che, sprofondato in settima posizione ha dato vita ad una grandissima rimonta.
Ed infine grazie Marco.
Ha salvato il tricolore portandolo sul podio.
Ha portato Imola sul podio.
Ha portato la Sua Ducati.
Ha portato Aruba.
Ha portato tutti noi e l'Italia con lui, lassù.
Gara2.
Qui ragazzi ho peccato di manchevolezze e lacunosità.
Griglia invertita.
Lo spettacolo chiede il suo pegno di fatica e sudore per i primi.
Chaz primo.
Johnny decimo.
I mattatori Rossi.
Ma il risultato non cambia di una virgola.
Due verdi ed una Rossa sul Podio.
Anche oggi, il tricolore è salvo.
Unico rammarico per Marco.
Noie alla moto lo hanno portato fuori dalla lotta per il podio.
Ma non c'è niente da temere.
La prossima gara è a soli pochi da oggi.
Prosit!
ROUND 06 Prosecco DOC UK Round 25 - 27 MAY
E Noi?
Ci lasciamo così?
Vi piacerebbe eh!?
State collegati che entro la fine di questa settimana uscirà l'articolo in inglese dedicato al CIV e in sequenza:
Non avrete mica di meglio da fare no?!
Dai che due minuti per quattro risate e una manciata foto si trovano sempre!
Alla prossima!!
E andate piano!!
Luca
Ma estremamente seducente.
Alla variante bassa si arriva a bassa velocità, prima marcia, e poi il lungo rettifilo che s'incanala in mezzo alle tribune.
Gas spalancato e le marce che vengono snocciolate una dopo l'altra.
E noi? Dove siamo?
Noi ragazzi siamo esattamente al centro di questo amplificatore naturale che è il Santerno.
In un tripudio di collera e cattiveria questi motori da competizione esprimono tutta la propria natura di guerrafondai.
Cambio olio a 12000km e controllo gioco valvole a 24000.
Le Verdi, che di eco friendly hanno ben poco, minano gli equilibri del circuito Italico già dalle qualifiche.
Se in passato ci si è abituati a vedere le Rosse dominare sul tracciato emiliano, questa volta la musica sembra cambiare.
Come cacciabombardieri i Baroni Rossi non fanno attendere la propria.
Se infatti le rappresentanti Giapponesi di verde vestite occupano senza indugio la prima e la seconda casella, il Tricolore è difeso strenuamente dallo squadrone Rosso.
Chaz in terza posizione e poi Marco e Xavi sono pronti a tutto.
Ancora pochi minuti e tutto si deciderà.
Per Chaz Imola assume un valore particolare.
Significa una riconferma: doppia doppietta a far da quadro al Parco del Santerno negli ultimi due anni. E provare a centrare il quinto successo è troppo allettante.
Per Marco significherebbe vincere per la prima volta qui. Dalla Terra de Mutor, svezzato a duetempi e GP, l'occasione è troppo ghiotta per non provarci.
Xavi punta in alto, anche lui, e con Barni come Team non è solo un miraggio o un semplice ritornello da ripere in testa prima del via. Le premesse per ottenere risultati importanti ci sono tutte.
Ma i Gradini del podio son solo tre.
Il ritardo accumulato in qualifica dagli inseguitori è nell'ordine dei 3 decimi per Tom e Chaz, 4 per Marco e 8 per Xavi.
Non me ne vogliano gli altri piloti, ma i riflettori sono puntati tutti su di loro.
Mattatori di una SBK più agguerrita che mai.
Pausa.
Commenti a caldo post qualifiche.
No.
Niente sigarette.
Che fanno male, ve l'ho già detto.
Terrazza della sala stampa.
E poi fuori. Nel paddock.
E qui i capolavori del passato dividono la scena e la passerella con i più recenti ritrovati tecnologici.
Il miglior allestimento?
Dovreste immaginarlo. Le mie valvole cardiache vengono richiamate mediante braccetti.
Il Team Barni cala l'asso e decide di far parlare di se non solo per i risultati in pista (PS COMPLIMENTI PER IL PRIMO PODIO DELLA V4 AL SECONDO ROUND DELL' ELF CIV MUGELLO 2018), ma anche per la bontà di quanto portato in dote all'hospitality:
Giusto per avvisarVi, causano elevata dipendenza.
Panigale V4
Ducati dopo il successo targato 2003-2018 decide di fare il miracolo.
Memore del ragazzo che si dilettava a moltiplicare pani e pesci, a Borgo rilanciano col lacia o raddoppia.
Et Voilà! Dal rabbioso V2, giunto, dicono, a fine corsa, arriviamo al nuovo V4. Figlio legittimo della Desmosedici GP15. Rimaneggiato certo, ma sempre di nobile lignaggio.
Equipaggiata con una Smith&Wesson 44 Magnum. No.
Scusate il refuso, quello era Callaghan.
Termignoni mette la firma all'impianto di scarico.
4USCITE, se volete chiamarlo per nome.
Pantha 500 SL
1979-1983
Verlicchi firma il telaio a un desmo che fungerà da solido fondamento ai futuri due valvole Made in Borgo Panigale, relegando al ruolo di sarto Marco Cuppini, che ne ha curato il design complessivo e la nuova estetica.
Passato e futuro s'incontrano a metà strada per dare modo a Noi comuni mortali, peccatori di eccessi di velocità, violentatori seriali di pneumatici e terroristi dell'inquinamento acustico, d'intravedere lì in mezzo un paradisiaco presente..
E infine Lei, che sappiatelo, è probabilmente la più pericolosa.
Mi riprendo, a fatica.
Ed è subito ora di tornare a seguire Gara1.
Tutti fuori.
Giro di allineamento.
La tensione è alta. La temperatura pure.
E a far da sfondo un cielo che promette anche lui di partecipare attivamente alla gara.
Carico di cattive intenzione, come pierino con l'accendino in mano davanti ad un negozio di petardi, decide di graziare la WSBK.
Scattano.
Proiettili colorati in cerca di gloria.
Jonathan la ricerca da subito. Il suo è un conto aperto col cronometro.
Ad ogni giro spinge di più.
Fino ad ottenere un discreto margine sul povero compagna di squadra Tom.
Tom, che prova dar il gas a 4 mani, ma che altro può fare, se non assistere al rimpicciolimento di Johhny e la Verdona?
Chaz, sbaglia. Nella Sua pista.
E perde subito 4 posizioni.
Perde tempo con Xavi.
Perde terreno col gruppo di testa.
Marco non sbaglia. Freddo e preciso come uno scalpello agguanta la terza posizione.
E da lì non schioda più nessuno.
Rinaldi prova ad impensierirlo.
Chi è rinaldi dite?
Ma come? Lè che burdel che al ven da Remne e va com un matt sa che motur tutt ross!
(E' quel ragazzo di Rimini che va come un matto su quella moto rossa).
Rinaldi, Michael Ruben.
Classe 95.
Che in mezzo a quei colossi mica si spaventa, ma mena a due mani, è di Rimini, e ragazzi, ad Imola ha dato non pochi pensieri a chiunque.
Di certo ci darà molte soddisfazioni.
Poi mi ritrovo a leggere gli appunti della gara.
Chaz "bagagliando come un matto"?!
Torna in pista Luca.
Rieccomi.
Chaz sudando sette camice passa Xavi e punta a raggiungere Marco.
Mancano otto giri e l'Armata Rossa, compatta, non demorde.
Resiste fino al traguardo.
Rea ha annichilito la concorrenza. Non un tentavivo di assalto alla Sua leadership.
Non uno sbaglio.
Amministra una situazione calda che è critica più per gli altri che per lui.
Alla variante bassa si nota qualche sbacchettamento, ma è praticamente uno sbaffo. Nulla di compromettente.
Scoda, ma non perde mai la testa.
Ed è primo.
Ultimo giro e bandiera.
Tom secondo e Marco terzo.
Un doveroso grazie a Chaz che, sprofondato in settima posizione ha dato vita ad una grandissima rimonta.
Ed infine grazie Marco.
Ha salvato il tricolore portandolo sul podio.
Ha portato Imola sul podio.
Ha portato la Sua Ducati.
Ha portato Aruba.
Ha portato tutti noi e l'Italia con lui, lassù.
Gara2.
Qui ragazzi ho peccato di manchevolezze e lacunosità.
Griglia invertita.
Lo spettacolo chiede il suo pegno di fatica e sudore per i primi.
Chaz primo.
Johnny decimo.
I mattatori Rossi.
Ma il risultato non cambia di una virgola.
Due verdi ed una Rossa sul Podio.
Anche oggi, il tricolore è salvo.
Unico rammarico per Marco.
Noie alla moto lo hanno portato fuori dalla lotta per il podio.
Ma non c'è niente da temere.
La prossima gara è a soli pochi da oggi.
Prosit!
ROUND 06 Prosecco DOC UK Round 25 - 27 MAY
E Noi?
Ci lasciamo così?
Vi piacerebbe eh!?
State collegati che entro la fine di questa settimana uscirà l'articolo in inglese dedicato al CIV e in sequenza:
MOTORLEGEND FESTIVAL
e
MINARDI DAYS 2018
Dai che due minuti per quattro risate e una manciata foto si trovano sempre!
Alla prossima!!
E andate piano!!
Luca