Violante4R: BATTESIMO DI ACQUA, BATTESIMO DI FUOCO


E' stato un battesimo di acqua quello della V4R.
E' stato un battesimo di fuoco quello della Violante.
E' stato anche il battesimo per una categoria un po' di versa dalle solite. Ne riparleremo più approfonditamente nei prossimi mesi: seguite il MotoClub Misano Adriatico e ne vedrete delle belle.
Sono passati diversi giorni da quegli eventi.

Entrambi importanti per me.
Il battesimo di Violante non ha fatto altro che investirmi di nuove responsabilità, nonostante mi sembra quasi che abbia sempre fatto parte di noi. Avete presente quando i ricordi vengono modificati così tanto da stravolgerne il reale svolgimento. Ecco, quasi.
Per la V4R ero invece curioso di capirne il reale potenziale, su una pista tecnica come Misano.


Ebbene, se ad Imola si sono viste delle avvisaglie, al Santamonica, quelle certezze, considerate così solide hanno iniziato a vacillare.

Ma andiamo con ordine.
In Romagna se vuoi trovare un luogo di culto della velocità non ti devi ammattire troppo.
Sì perchè bastano quattro passi su un qualsiasi lungomare delle città rivierasche che ci s'imbatte nei vecchi circuiti cittadini.
A Riccione per esempio basta percorrere la ciclabile che dall'Abissinia porta al Porto per incontrare e fare un saluto ad un Angelo del motociclismo.


Poi arriva Misano. Anzi il Santamonica, così moderno, illuminato a giorno anche di notte già nel '72 e si stava scrivendo la Storia.
Son passati 47 anni da allora, ma la febbre per i mutor ancora ci afflige, per fortuna.
E il weekend della WSBK avrò il mio bel daffare.
In concomitanza con il Battesimo di Violante ci sarà infatto la tappa del Mondiale delle derivate di serie.

Due battesimi, che allo svezzamento ci penseremo poi.
Per Violante fortunatamente ci saremo Chiara ed io ad aiutarla.
Per la Rossa V4 la strada, o meglio la pista, sarà tutta in salita.
E la vittoria dovrà sudarsela. O asciugarsela, viste le previsioni..
Nonostante i test svoltisi sempre a Misano poche settimane prima della gara da parte della Rossa, i favoriti restano Rea e la Sua fida Ninja.

Mezzogiorno di fuoco di Venerdì 21 giugno. Arrivo felice come un bambino in autodromo per godermi lo spettacolo del circus della WSbk appena approdato in Riviera.
Ripenso all'anno scorso.


Alla gara in solitaria dell'Irlandese in sella alla bestia di Akashi, le prove, le qualifiche e il tifo per l'ultimo V2 di Borgo Panigale.


Quest'anno cambia tutto. Sarà per me prima di tutto l'occasione per incontrare di nuovo i miei amici.
Quest'anno la Superbike, per me, sarà una parentesi tra gli impegni lavorativi e il battesimo della Violenta Violante. In compagnia di personaggi tolkeniana memoria.
Livio, moderno Gandalf ma meno barbuto, arriva che io già lo attendo all'ingresso: "Uno stregone non è mai in ritardo, nè in aticipo. Arriva precisamente quando intende farlo.",  ma non è uno stregone Livio.
E' più custode della memoria storica di una fabbrica che sorge a Borgo Panigale, fa moto velocissime, bellissime.
Paddock, è già festa, basta poco e tutto si colora e si anima di nuovo a festa.



Entriamo che le Superbike hanno già girato, lasciando il posto alla classe cadetta delle SS330.
Questo lo perchè una volta nel paddock, ci siamo diretti nell'hospitality Aruba Ducati e dagli schermi era possibile godersi, oltre che del pranzo, anche le prove libere.
Meno di due passi e mi accorgo subito non tanto di Ben Spies (campione del mondo WSbk 2009 ed ex pilota GP) o di Paolo Ciabatti (Direttore Sportivo Ducati Corse), ma di una mia/nostra "vecchia" conoscenza ("si può essere giovani di anni, ma vecchi di ore", insegnava il caro Fonda), Massimo Pierobon.


Mastro piegatore, figlio di Riccardo Pierobon, re del traliccio di Borgo Panigale, insieme portano aventi la Piebon Frames secondo la vecchia scuola: olio di gomito e qualche trucco del mestiere.
La pausa pranzo si dilunga per quasi due ore, parlando di quanta epica e romanticismo ci fosse nei tempi andati, i famosi bei tempi.
(Dì ma lo sapevate che lo sgancio rapido della ruota posteriore del 999R è stato mutuato dal sistema utilizzato dalle vecchie TT1, riadattato certo, ma sempre lui e sempre fatto in casa da Pierobon si tratta!)
"I bei tempi non ci sono mai stati", oggi lo sono, perchè il tempo ne ha levigato i ricordi. Di certo era più leggeri nonostante le maggiori difficoltà, sia in campo economico sia per la semplice logistica. Eppure a vincerla è sempre stata l'astuzia e la furbizia che unite alla voglia di fare alle proprie capacità ha sempre fatto la differenza.
E mentre si parla di tutto e del niente entro in modalità stand-by ripensando quante volte mi sarebbe piaciuto "vivere" così un Gran Premio.



Bazzicando tra il Paddock e l'hospitality e perchè no, spingermi fino ai Box.

Cosa accade dentro l'Hospitality? Com'è fatto?
Bilici come due torri offrono riparo e ristoro a tutto il personale Rosso, ospiti e media.
Pochi, pochissimi gli avventori estranei ammessi.
Telo come tetto, Piero come responsabile e difensore dell'area.
Ma il tempo scorre. In questo caso corre pericolosamente verso le tre.
Ed il dovere m'impone di dovermi accomiatare prima del tempo, il lavoro, dal subconscio mi chiama.
"Sì ma poi ci vediamo domani eh!? Ciao Massimo! Ciao Livio!".


Sabato
L'attesa è breve, i preparativi per domenica sono quasi ultimati, Violante è sempre più bella e Chiara sempre più in ansia.
Io? Resto fedele alla grande e rassicurante scritta DON'T PANIC sulla copertina della Guida Galattica (per autostoppisti).
Chiamo Livio: "Dove sei? C'è anche Gianca? Ma sta bon che arrivo!"


Li trovo in tribuna, sopra i box, pronti per le qualifiche.

Armato della mia Sony, di una birra gelata e del fido cappellino li raggiungo e mi siedo con loro.
Giancarlo Rossi, beh che personaggio anche lui.


Cavaliere Ducati nelle gare Endurace Classic Europee (che tra l'altro ha vinto) rappresenta perfettamente il tipico romagnolo da corsa: tra un diobo, uno ghigno/sghignazzo e la manopola del gas che fa due giri tra un po' a forza d'insistere, bada poco all'apparenza, molto di più alla sostanza. Nel mentre che i piloti escono dai box chiedo a Gianca delle corse, e mi parla non tanto delle moto, quanto delle taniche per il rifornimento rapido di Ducati Corse. Di quanto fossero veloci e capaci di recupare dove gli altri perdevano tempo ai box. La superiorità di Ducati nell'Endurance era anche lì.
Mi parla della sua TT1, fuori forma, causa caduta, da risistemare.
E si perde socchiudendo gli occhi pensando alla sua ultima fatica: una 750 F1 allestita da Endurance, per palati fini.
Passano a cannone.

Una fatina verde con un Irlandese.
Un orso e un diapason.
Un'elica.
Un metallaro.
E il Santamonica.

Rea in pole, a seguire Cortese, chiamato a far le veci di un infortunato Van De Marck. Sykes terzo con la nuova arma bavarese. E Alvaro?
Quinto, a riprova che la V4R, dipinta come la moto più performante di sempre in realtà tanto perfetta ancora non sembra, va ancora accordata per suonare come un violino.


Nubi minacciose oscurano il sole ad intermittenza. Cariche d'imprevisti, cariche di probabilità.
Sarà un battesimo di acqua quello della V4R. Così era scritto da giorni.

The pic belongs to WSBK official site

Il pranzo viene consumato in meno di un turno di prove mentre le prime gocce iniziano a cadere.
I flash dei reflex vengono sovrastati dai fulmini e i tuoni zittiscono perentoriamente gli Akrapovic delle V4R.

Sala Stampa: la decisione è unanime nel seguire Gara1 lì.


Le immense vetrate aggettanti al rettifilo d'arrivo ci permettono di godere di uno spettacolo unico, ma soprattutto all'asciutto.


Boris, voce  del Santamonica, non appena vede Livio e Gianca coglie subito l'occasione per salutarli in diretta.



E mentre ci sistemiamo per la partenza si presenta anche lui, il Leone di Jesi, uno tra i piloti più amati e arrambanti della golden age della Superbike, Giancarlo Falappa.
Amante dei 4 valvole desmo, mago della pioggia, ha legato indissolubilmente il suo nome a quello della Ducati.
Per la cronaca, Anche Giancarlo si è espresso a favore della sospennsione della gara, come ad Imola, qualora le condizioni dovessero farsi pericolose: con la vita non si scherza.

La pioggia ora è incessante, e l'acquazzone diventa temporale nel volgere di pochi minuti.
Giro di ricognizione, noi in religioso silenzio vediamo i piloti disporsi sulla scacchiera della griglia di partenza. Con una riserva di preoccupazione extra per le condizioni climatiche avverse.


Il rosso si spegne e le plurifrazionate da oltre 230cv partonono a fionnda.
Colonne d'acqua di oltre due metri sfrecciano lungo il rettilineo. E lucciole rosse in men che non si dica arrivano alla Quercia.
Ma quel Giove Pluvio, che già nella tappa di Imola ha dato prova della sua potenza, prova a minare nuovamente la la gara della SBK.
Una mano di leva dalla moto verde. Una bandiera rossa sventola ricambiando il saluto.
Gara interrotta, e così avverrà nuovamente pochi minuti dopo.


Per riprendere la gara sarà necessario attendere una mezz'ora abbondante.
E il tempo concessoci ci da modo di discutere sui prossimi eventi che, direttamente o indirettamente, ci coinvolgeranno a breve, Misano Classic WeekEnd in primis. Con mille idee e mille progetti in testa, pronti con non mai a vederli tutti realizzati. Magari oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente.
La terza partenza sarà quella buona e quasi ci coglie di sorpresa.
Misano, con le sue curve tecniche, da raccordare come un assolo di violino, si rivelerà, nuovamente, gemellata con Akashi piuttosto che con Borgo Panigale.

Rea risolverà la corsa dominando in solitaria, amministrando il con perizia il vantaggio sugli avversari.

Al secondo posto giunge il Captain Sykes con il suo idrovolante Donier Dolphin motorizzato BMW.


E la V4R?


Acciuffa con Alvaro un onesto terzo posto, in grado tenere al sicuro la leadership del campionato.

(le cose però dopo Donington, e adesso Lagua, sono leggermente cambiate, ora è Rea a comandare la classifica!!)

E tra danze della pioggia, radomanti e nuvoloni che da Gemmano con furore si dirigono altrove, ci salutiamo.



Ognuno per la sua strada, come vecchi amici che anche se passano tre mesi l'è uguel,  l'importante è stare insieme.

Arriva Domenica.
E con lei anche il sole cocente di quest'estate che ha stentato ad arrivare e che col maltempo gioca far danni.
La gara me la perdo, ma vinco la mia contro il tempo per portare Violante in orario da Don Vitto.
Il battesimo per Violante sarà di fuoco, per il caldo che non da tregua.


Ma lei, stoica come poche, non molla nemmeno un centimetro. Nè durante la funzione religiosa, nè durante il rifrensco, questa volta al fresco.

Bilancio dei battesimi:
Per la V4 sarà dura, vista la concorrenza agguerrita che è sempre lì, pronta ad approfittare di ogni singolo errore.
Per Violante lo sarà un po' meno. Per ora si gode la sua innocenza.



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