PURA FOLLYA TECNOLOGICA

Questo post verrà scritto volontariamente in Italiano.


VYRUS PURA FOLLYA TECNOLOGICA

Ieri, a quasi un mese dalla mia prima mail, son riuscito a visitare questo laboratorio artigianale.
Laboratorio, officina sarebbe fin troppo riduttivo, e fabbrica sminuirebbe la manualità che sta dietro a queste opere d'arte.
Perchè ci allontaneremmo profondamente dalle politiche di produzione in scala, logiche di mercato e ammortizzazione di costi.
Qui di ammortizzatori da ammirare vi sono solo quelli di questi gioielli.
Forcelloni scatolati nella migliore tradizione MotoGp.
Telai semiportanti in carbonio.

Lavorazioni di laminati in carbonio da far invidia ai migliori mosaicisti.

E quel desmo incastonato come un diamante in quel gioiello di telaio.
Il gruppo DeBeers dovrebbe per lo meno modificare lo slogan in "Carbon is forever, a Vyrus is forever".
La produzione è suddivisa in tre modelli:
  1. 984C3 2V : desmo due 1078cc 100hp e una bella vagonata di Nm di coppia.
    Per me meravigliosa è dir poco. Desmo ad aria, un telaio doppio omega cesellato a regola d'arte, schema sospensivo che meriterebbe una tesi di laurea:
    Sospensione anteriore: Vyrus Mupo AB1 a leveraggio progressivo
    Sospensione posteriore : Vyrus Mupo AB1 collegamento diretto
    Peso fissato a 158kg. E questo vi basti per capire che giocattolino sia in realtà.
  2. 987C3 4V : un bel desmo quattro per chi ha pruriti insoddisfabili.
    Qua ci sono 167cv che portano a spasso 159kg e una bella velocità di punta fissata a 290equalcosa Km/h. Qualora siate intenzionati testarla a fondo su strada i punti (patente) li avrete già spesi tutti per carte imprevisti buoni uscita di prigione e stare fermi un giro. Più o meno in questa sequenza. Si perde un po' in pulizia nell'insieme causa il desmo raffreddato a liquido e vari radiatori. Ma il cambio di rotta rispetto al desmo due è chiaro: qui il motore è il medesimo della 1198, la sua natura è racing, le sue origini la WSBK; ergo potete immaginare che bella cattiveria e ignoranza potetre avere ad ogni manata di gas.
  3. 986M2 : Direttamente dalla Moto2, un pronto pista e una versione omologata street legal.
    Specifiche da racing pura pronta per correre senza problemi nel mondiale Moto2. No pain no gain si usa dire. Ogni elemento è finalizzato ad un unico obiettivo: to be faster faster faster! 125hp e 145kg e uno scarico che definire pornografico è riduttivo. 
Io non posso far altro che ringraziare i ragazzi Vyrus per la breve visita concessami. Lavorano, o meglio giocano creando moto degne di stare nell'Olimpo Motociclistico.
Ed inoltre le fanno in Romagna, a due passi da casa mia. 
Io ragazzi non so Voi.
C'è chi desidera una ferrari, chi una porsche. 
Io mi accontento di una 984C3 2V. Combattuto da un dubbio amletico invincibile:
Mostrarla e usarla o tenerla al chiuso e al riparo da occhi indiscreti. Ed inizierebbe un perverso gioco che porterebbe a situazioni imbarazzanti. 

PARENTAL ADVISORY : EXPLICIT CONTENT.  
Vyrus e Bimota hanno ripreso i concetti ciclistici della Tesi 1D del 1190, progettata dall’ing. Pierluigi Marconi. Sono entrambe caratterizzate da forcelloni anteriori che sostituiscono la tradizionale forcella e da un sistema di sterzata integrato nel mozzo della ruota anteriore; il telaio è in piastre di alluminio ricavate dal pieno con struttura ad omega. Tutte e due sono equipaggiate con motore Ducati 2 valvole raffreddato ad aria da 1000 cc di cilindrata per la Vyrus e nella nuova cubatura da 1100 per la Tesi. In sella ci si rende subito conto che questo tipo di ciclistica rende la guida molto intuitiva. Tuttavia nell’ingresso in curva la Vyrus è più fulminea, mentre la Tesi è più rotonda. Anche nella frenata c’è un piccolo divario: queste moto sono progettate con un tipo di ciclistica che permette di ritardare di molto la frenata, ma la Vyrus ha il vantaggio di un assetto più controllato nel momento di rilasciare i freni ed impostare la curva. Rispetto ad una moto tradizionale si frena molto più tardi. L’assenza di beccheggio, comune alle protagoniste di questa prova, permette di avere una sospensione morbida all’anteriore, capace di copiare l’asfalto e fornire una buona direzionalità, senza problemi di fondo corsa. A conti fatti la Tesi vince su strada, in virtù del motore 1100 ricco di coppia e di una guida rotonda, mentre la Vyrus resta una vera moto racing, perfetta per spingere al limite in circuito.
Voci di corridoio parlano di 2 secondi al giro al mugello, con 100cc in menoin una comparativa voluta da Bimota per dimostrare la bontà della loro Tesi3D (perchè la TESI2D, è bene ricordarlo, era  ed è in realtà la 984 rimarchiata).

I ringraziamenti non saranno mai abbastanza.
Orgoglio Italiano.
Grazie #ascaniorodorigo
Grazie #marcogaravelli
GRAZIE VYRUS per questi sogni ad occhi aperti

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